Realizzazione di un portfolio delle attività della classe realizzato associando il triennio della scuola secondaria di secondo grado ad un “viaggio” durante il quale (o grazie al quale) ognuno arricchisce la propria esperienza, le proprie conoscenze e la proprie capacità di rapportasi con se stesso, con i compagni e con il mondo esterno e quindi le documenta e conserva in una “valigia”. Valigia della memoria con documentazione cartacea dei lavori durante il prima anno e multimediale nel secondo.
Quadro di riferimento e analisi dei bisogni
La classe è composta da 24 alunni fra cui T., alunno disabile, e dal secondo anno due nuovi inserimenti: una alunna di origine albanese, che ha imparato l’italiano durante l’anno scolastico e un’alunna ripetente.
Finalità e obiettivi
Partire dalle caratteristiche di alcuni di questi alunni con esigenze specifiche per costruire uno strumento che permetta di supportare il loro percorso di apprendimento e che, nello stesso tempo, sia utile a tutta la classe. Nel secondo anno quindi, alla semplice documentazione cartacea è stato pensato di sostituire uno strumento basato sul linguaggio visivo e uditivo (immagini e parole), per permettere a T. di conservare una memoria delle attività svolte e di apprendere e partecipare alla vita della classe.
Descrizione dell’esperienza
Ogni alunno ha assunto a turno ruoli diversi (fotografo, intervistatore, cronista, doppiatore, informatico, conducente della carrozzina del compagno…), lavorando soprattutto in piccoli gruppi ed in coppie di aiuto, in uno spazio ampio e accogliente, al piano terra, attrezzato e strutturato insieme al gruppo-classe e adibito in precedenza ai colloqui con i genitori (flessibilità organizzativa e degli spazi della struttura scolastica).
La realizzazione del progetto ha implicato la costruzione (non sempre semplice) di una modalità di programmazione integrata, centrata su nuclei di contenuto trasversali alle diverse discipline, condivisa con i colleghi del consiglio di classe e con le altre figure professionali coinvolte nel progetto di integrazione di T. Questo ha richiesto una accurata definizione di momenti e di spazi di lavoro che andavano oltre la normale strutturazione istituzionale dell’orario, scandito in base alle discipline.
Il gruppo è partito dalla consapevolezza che lo spezzettamento ed il frazionamento in mille attività per le quali si fatica a ritrovare i collegamenti ed i nessi logici sia il limite fondamentale del lavoro svolto nella scuola secondaria di secondo grado, sia per gli alunni che per gli insegnanti. Lavorare “per compartimenti stagni” risulta faticoso e frustra la volontà di trovare connessioni tematiche, sia negli studenti che nei docenti.
Il progetto “Valigia della memoria” ha sicuramente favorito la sperimentazione di una flessibilità organizzativa e di contenuto, preziosa soprattutto per gli alunni e per la crescita della loro consapevolezza rispetto al processo formativo, del quale sono diventati attori protagonisti e non più solo destinatari passivi.
Tutto questo è stato possibile anche grazie alla compresenza di alcune figure. L’insegnante di sostegno assegnato alla classe per 18 ore settimanali ha lavorato in compresenza con i colleghi delle singole discipline e ha trascorso con la classe il maggior numero di ore rispetto agli altri insegnanti. Ciò gli ha consentito di svolgere un ruolo di “regia educativa” e di facilitatore di connessioni per una progettazione e realizzazione delle attività il più possibile condivisa da tutte le figure coinvolte nel progetto. L’educatore CAD, presente durante la mattinata, ha condiviso fin dal primo anno il progetto educativo e ha partecipato attivamente alla sua realizzazione, interagendo con il docente di sostegno e con l’alunno disabile, ma anche con tutte le figure coinvolte nel percorso formativo dell’alunno (famiglia, ASL, compagni, docenti curriculari, educatori del centro educativo pomeridiano); data la sua presenza nel centro educativo pomeridiano è stata richiesta la continuità della sua figura al centro estivo frequentato dall’alunno durante il periodo delle vacanze.
Risultati/aspetti interessanti
In generale lo strumento multimediale ha permesso a T. di scrivere, riascoltare e auto correggersi, di registrare le didascalie di commento alle foto ordinate in sequenza nella presentazione in Power Point.
Gli ha permesso inoltre di:
- imparare ad utilizzare il PC in modo condiviso e non più per attività esclusivamente di gioco o di isolamento personale;
- sfruttare la sua eccezionale memoria uditiva a lungo termine per apprendere e consolidare gli apprendimenti;
- sviluppare maggiore autonomia, poiché la documentazione multimediale può essere visionata ed ascoltata anche senza la mediazione altrui.
Per quanto riguarda i compagni, questa attività ha permesso di utilizzare il PC come strumento mediatore e facilitatore dello studio, dell’apprendimento, della memorizzazione e della collaborazione. Gli altri ragazzi hanno avuto inoltre l’occasione di ritrovare tutti i collegamenti e i nessi logici fra le attività svolte nelle diverse discipline durante l’anno scolastico.
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Il progetto
Il Portale italiano per l’inclusione scolastica è una risorsa dedicata ad alunni e studenti con Bisogni Educativi Speciali, a disposizione di docenti, dirigenti scolastici e famiglie, che qui possono trovare riferimenti normativi e materiale scientifico, strumenti didattici e per la formazione, oltre che uno spazio di condivisione e confronto sulle esperienze maturate.
Il progetto - che vede il coinvolgimento attivo di istituzioni scolastiche e universitarie, società scientifiche e associazioni - è coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa.
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